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  • Immagine del redattoreLuigi Tomaselli

DATI COVID-19 REGIONI (04.04.2020)

NOTA: I dati presentati si riferiscono sempre al giorno precedente.


Allegati i risultati, in forma tabellare e grafica, dell’analisi dei dati inerenti la monitorizzazione del contagio del COVID-19, nelle 20 regioni Italiane e nelle 107 Provincie (post immediatamente successivo). Lo scopo principale dello studio è quello di fornire a tutti uno strumento rapido per monitorare lo stato della propria Provincia della Regione di appartenenza e di tutte le altre Italiane per avere un riferimento delle tante percentuali presentate nelle tante discussioni sui media. Le mie conclusioni sono che i riferimenti adottati nel calcolo delle percentuali ufficiali che usano come base di riferimento il numero dei contagiati, non sono reali poiché la base corretta di calcolo deve essere la popolazione delle Provincie investigate, quindi la popolazione delle rispettive Regioni ed infine, per un’analisi globale, la popolazione italiana. In altre parole, i confronti degli eventi (Contagio, Mortalità, Guarigione, Attivi e Gravi) si sarebbero dovuti fare rispetto al la popolazione delle singole Provincie, delle singole Regioni e poi su tutta l'Italia e non rispetto al numero di contagiati delle singole Provincie, Regioni, in tutta l'Italia. L’approccio ufficiale presentato non tiene conto, quindi, dei casi degli ATTIVI non ancora dichiarati poiché ASINTOMATICI INCONSAPEVOLI. Faccio notare che i casi GRAVI, non inseriti in questa analisi poiché non chiaramente individuati, fanno parte dell’insieme dei casi ATTIVI. Quindi il numero totale degli ATTIVI indicati nella relazione, individuati tramite TAMPONE, è composto da quelli GRAVI e quelli ASINTOMATICI. Come si vede nei numeri e nei grafici, le percentuali, da me valutate, sono di conseguenza molto basse, inferiori allo 0,25 % nel NORD-OVEST (0,14% in ITALIA).

Le reali criticità esistenti, evidenziate dai grafici, sono invece legate alla velocità di contagio e alla concentrazione dei contagi principalmente nelle regioni del NORD-OVEST. Se il contagio fosse stato spalmato democraticamente sul territorio italiano e con tempistiche meno veloci, non si sarebbero avute le criticità sanitarie, istituzionali e psicologiche che stiamo sperimentando. La situazione che viviamo è paragonabile a quella che si verifica quando p.e. un aereo con 250 persone a bordo precipita uccidendole tutte: Si crea in chi ascolta una situazione di panico angoscia che non creano i numeri dieci e più volte superiori delle statistiche che raccontano dei decessi annuali per incidenti in auto (circa 2.500-3.000 all'anno). La spalmatura temporale e spaziale attutisce la percezione del pericolo.

Ovviamente condivido le scelte istituzionale di prevenzione adottate nel fare rimanere a casa la popolazione. Questo riducendo il numero di contagiati favorirà la riduzione della mortalità ma, a mio parere, l'unico modo che abbiamo per uscire in tempi rapidi da questa situazione è quella di fare una campionatura a tappeto almeno di tutti colore che, per motivi di lavoro o altro, sono costretti a star in contatto con altre persone che potrebbero appartenere alla categoria degli ASINTOMATICI INCONSAPEVOLI che potrebbero essere sicuramente UNTORI INCONSAPEVOLI.

Nell'analisi ho voluto fare un primo confronto dei risultati percentuali da me calcolati con quelli ufficiali dell'INFLUENZA STAGIONALE, rilevabili facilmente nel WEB. Quello che emerge, dall'approccio proposto per la valutazione delle percentuali, è che i dati numerici statistici relativi al COVD-19, che ovviamente non tengono conto del periodo temporale e della maggiore contagiosità di questo particolare virus zootecnico (che ha fatto il salto dall'animale all'uomo), sono confrontabili con quelli delle comuni e note influenze stagionali che non collezionano dati di mortalità impressionanti, in quanto distribuiti quasi uniformemente sul territorio Italiano e in un periodo più lungo e sicuramente noto in anticipo per l'attivazione della prevenzione con vaccini e cura per qui casi che lo necessitano. Quello che è mancata per il COVID-19 è stata una seria presa in considerazione dei segnali che furono dati dalla Cina già a fine dicembre, inizio gennaio 2020 e una successiva sottovalutazione del problema che oggi, purtroppo sta dilagando, in maniera preoccupante in tutto il pianeta. Quello che ci può consolare è che la stupidità umana e la caratteristica principale che accomuna tutte le razze e società del pianeta. Siamo ovviamente in guerra e per garantire la nostra sopravvivenza fisica e psicologica dobbiamo lottare tutti nel modo migliore utilizzando le strategie migliori e di buon senso che ci permetteranno di raccontare un giorno questa surreale esperienza con cui la natura ci ha puniti per richiamarci all'ordine e dare un cambio decisivo alla balorda ed incauta direzione che avevamo intrapreso nelle convinzioni di essere immortali e al disopra di tutto.

Vi suggerirei di leggere un libro di Isaac Asimov che lessi più di quarant'anni fa dal titolo “NEANCHE GLI DEI”. Capirete quanto sia intergalattica la stupidità umana e aliena.


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