Lucius Annaeus Seneca.
Nato a Corduba il 4 a.c., morto a Roma il 19 aprile 65.
Sono passati più di 2000 anni e non è cambiato nulla nel modo di gestire le emozioni. Oggi più che mai le sue parole ci invitano ad essere positivi e liberi da pressioni psicologiche che non fanno altro che alimentare, con le paure indotte, l'angoscia dell'incerto. Il cerchio, un giorno, si chiuderà con l'energia che ritornerà ad essere energia, dopo una breve esperienza terrena di massa legata alla luce che vibra col quadrato della sua velocità, in cui ha raccolto emozioni e sensazioni da travasare nell'infinito mare energetico del cosmo nella speranza di rallentare l'entropia e favorire quell'ordine naturale che lo mantiene in equilibrio da miliardi di anni.
Come ha potuto, in poche centinaia d'anni, un minuscolo essere umano a far si che la natura abbia sentito l'urgenza di ribellarsi schierando un ancor più piccolo, quasi invisibile, soldato per riportarci alla ragione?
STIAMO VIVENDO UNA LEZIONE EPOCALE.
Un giorno la storia lo spiegherà con cura, nel frattempo: "Scegli la speranza e e metti fine alla tua angoscia", diceva Seneca quando c'era più tempo per pensare all'anima e il silicio non ci aveva ancora sopraffatto con l'intento di sostituirsi al carbonio che ci sostiene, almeno fino ad oggi, nelle nostre strutture biologiche.
Un abbraccio
Luigi
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