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  • Immagine del redattoreLuigi Tomaselli

INDICI DI PERICOLOSITÀ o DI CONTAGIOSITÀ? I NOSTRI ESPERTI HANNO VERAMENTE CAPITO COSA COMUNICANO?

Ritorno a scrivere dopo un lungo periodo di pausa (dal 27 Ottobre scorso) che ho utilizzato per dedicare una settimana ai miei de amati figli che vivono a Torino e che non vedevo da tanto, troppo tempo, seguita da una lunga quarantena di 18 giorni in provincia di Roma ed un rientro in auto in una sola tappa a Palermo dopo un sierologico e due Tamponi rapidi tutti negativi. L'amore è più forte della paura che si riesce a mitigare con la costante attenzione alle regole di distanziamento e protezione imposte dal governo ma che sono di buon senso.



INTRODUZIONE

In questi mesi ho scritto tantissimi POST in cui contestavo i media televisivi e della carta stampata per le informazioni non corrette che davano sull'evoluzione della pandemia che, a secondo del solo numero di contagi giornalieri, creavano speranze o delusioni a chi le beveva senza riflettere: meno contagi = BUONO, più contagi = NO BUONO. Informazioni altalenanti che venivano seguite quest'estate da distratti ascoltatori vacanzieri convinti che, usciti dal lockdown, tutto stesse procedendo per il meglio e, forse, sarebbe potuto essere così se tutti, dico tutti, governanti e cittadini, non avessero perso il FOCUS su quanto stava accadendo. Sin dall'aprile di quest'anno, apertura del mio sito, ho sempre criticato la mancanza di riferimenti contestualizzati nelle informazioni fornite dai media. Potevo comprendere all'inizio, quando eravamo in piena PANDEMIA ma, dopo, le cose sarebbero dovute procedere in modo diverso. Mi spiego!


NUMERI, INDICI E GRAFICI

I numeri che ho sempre fornito ai lettori dei miei post, anche nei confronti dei dati pandemici Italiani con quelli mondiali, venivano sempre trasformati in INDICI che rapportavano i parametri pandemici a valori che permettessero di normalizzare e confrontare i dati. Inizialmente li rapportai alla popolazione delle regioni Italiane e poi, man mano capivo di più, in INDICI che rapportavano i parametri pandemici fra di loro. Mi sono anche sforzato di trovare forme grafiche, anche 3D, e video che permettessero di avere in un sol colpo d'occhio le differenze provinciali dei principali dati pandemici. Ma credo di non aver creato l'interesse dei media e delle testate giornalistiche a cui inviai le mie relazioni. Solo per informazione, già il 13 Aprile u.s. e nelle settimane successive, segnalai anomalie, mai prese in considerazione, dei contagi in Valle D'Aosta che rapportati alla popolazione locale fornivano indici di criticità paragonabili alle provincie Lombarde attaccate maggiormente dal coronavirus. Poi ultimamente, dopo la "cicalizzazione" estiva del popolo Italiano che pensava che la pandemia stesse esaurendosi, qualcosa comincio a cambiare, da ottobre in poi, nella presentazione dei dati ufficiali anche nei media che iniziarono a dare percentuali che meglio rappresentavano la realtà pandemica in corso. Ma qualcosa non funzionava ancora!


GLI ESPERTI DEI CONSUNTIVI

In questi ultimi mesi è iniziata una rapida crescita degli "Esperti dei Consuntivi" che potrei paragonare alle figure crisalidee dei "Cascatori dal Pero" che probabilmente fra qualche giorno si trasformeranno nelle più sconfortate figure degli "Allargatori di Braccia".

Tutti questi neo "Esperti dei Consuntivi", aggiungo tragici, che fino a pochi mesi fa non davano peso alla gravità dei comportamenti estivi, oggi, come Cassandre credute, ci propongono scenari disastrosi che non hanno un regista che alla fine del film trovi la soluzione per risolvere tutto. Scrivere un copione è facile, affrontare la tragica realtà e davvero difficile, sopratutto se non si sono adottare le misure cautelari prima quando i parametri pandemici erano tranquillizzanti.


FACCIAMO UN PO' DI CHIAREZZA

Cominciamo dai dati pubblicati quotidianamente dal Ministero della Salute sul sito GitHub che utilizzo da sempre per le mie personali analisi previsionali. La tabella che vedete contiene una parte dei dati pandemici NAZIONALI ufficiali, da me riformattati, per essere meglio compresi:

Esaminando p.e. il giorno 10/11/2020 si ha:

  1. totale ospedalizzati = ricoverati con sintomi + terapia intensiva: 31.604

  2. totale positivi = totale ospedalizzati + isolamento domiciliare: 590.110

  3. variazione totale positivi = totale positivi di oggi - totale positivi di ieri: 590.110 -573.334 = 16.776

  4. nuovi positivi totale casi di oggi - totale casi di ieri: 995.463 - 960.373 = 35.098

  5. totale casi = sospetto diagnostico + screening: 10.765.561 (tutte le persone in cui il tampone ha diagnosticato la presenza del virus)

Ecco un esempio facilissimo per capire la differenza tra CASI e POSITIVI

  • Ieri in una provincia si contavano 10 persone col covid ossia 10 POSITIVI, oggi 2 di questi sono guariti, 1 è deceduto e tramite tampone si trovano 4 nuovi CASI.

  • I POSITIVI passano quindi da 10 a 7 perché 2 sono guariti e 1 è deceduto, ma poi da 7 a 11 perché ci sono 4 nuovi CASI.

  • Quindi rispetto a ieri i CASI sono aumentati di 4 ma i POSITIVI sono aumentati di 1 (da 10 a 11).

Mi auguro che l'esempio abbia chiarito.


Adesso passiamo all'esame di due indici che indicano cose diverse, uno dei quali, CONTAGIOSITÀ, viene usato impropriamente dai media.


INDICE DI PERICOLOSITÀ

Questo indice che utilizzo da mesi nei miei post, quando ancora non veniva proposto dai media, si ottiene rapportando il numero dei Contagi di un giorno al numero dei Tamponi effettuati nello stesso giorno e moltiplicati per 100.000. E' in pratica una percentuale fatta su 100.000 abitanti, più semplice da comprendere da chi legge e non ama le percentuali.

Quello proposto dai media in questi giorni, identificato erroneamente come indice di contagiosità, è una semplice percentuale fra Contagi giornalieri / Tamponi giornalieri che ci racconta in che proporzioni sono i due parametri. Ma niente di più!

Dal mio grafico a BOLLE seguente si evince, a dimostrazione dell'inefficaziandell'indice, il saltellamento delle Bolle dei contagi che seguono quello dei Tamponi. In altre parole la posizione temporale della Bolla del contagi si colloca su quello del tamponi dello stesso giorno (asse verticale). Quindi se i Tamponi crescono le la Bolla dei contagi si alza mentre se i Tamponi diminuiscono (fine settimana) la Bolla dei contagi si abbassa. Le dimensioni della bolla e la sua colorazione da un'idea di quello che sta accadendo ma non rappresentano la CONTAGIOSITÀ come indicano i media.

Col link seguente potrete verificare, interattivamente col mouse solo su desktop, i valori temporali dall'inizio (24/02/2020) della monitorizzazione dei dati Ministeriali al 10/11/2020: https://public.flourish.studio/visualisation/3952673/


INDICE DI CONTAGIOSITÀ

Questo indice, che riporto da tempo nei miei grafici, si ottiene invece rapportando la variazione dei positivi rispetto al giorno precedente, al numero totale dei positivi:


IC= (positivi di oggi - positivi di ieri) / totale dei positivi di oggi:


IC<0 RECESSIONE DELLA PANDEMIA,

IC=0 FINE O STABILIZZAZIONE DELLA PANDEMIA,

IC>0 ESPANSIONE DELLA PANDEMIA.


Questo indice è l'unico che da un'esatta stima dell'evoluzione pandemia poiché lavora sulle differenze giornaliere (oggi - ieri) e non sui valori assoluti.


Come noterete dal grafico seguente, la CONTAGIOSITÀ si sviluppa lungo una curva unica che evidenzia l'entità attraverso le dimensioni della Bolla e la colorazione.

Nel caso specifico, dal seguente grafico si evidenzia una lenta ma progressiva diminuzione delle CONTAGIOSITÀ in questi ultimi giorni.

Col link seguente potrete verificare, interattivamente col mouse solo su desktop, i valori temporali dall'inizio (24/02/2020) della monitorizzazione dei dati Ministeriali al 10/11/2020: https://public.flourish.studio/visualisation/3953406/


L'errore commesso dai media è quello di confondere l'INDICE DI PERICOLOSITÀ con la CONTAGIOSITÀ!


Proverò a scrivere nuovamente ai media e alle testate giornalistiche per segnalare l'ennesimo errore di divulgazione dei dati.


Un abbraccio arancione

Luigi


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